Uiguri protestano per una nuova politica dell'UE verso la Cina
- Dettagli
- Pubblicato Domenica, 03 Marzo 2013 23:48
Il Presidente della Commissione europea Barroso deve chiedere a Pechino il rispetto dei diritti umani per tutti i gruppi etnici
Bolzano, Göttingen, Berlino, 23 aprile 2008
In occasione del viaggio del presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso a Pechino, la manifestazione degli Uiguri in esilio tenutasi mercoledì in Germania con il sostegno dell'Associazione per i Popoli Minacciati (APM), si è rivolta direttamente a Barroso affinché a Pechino non difenda solo i diretti dei tibetani ma si impegni anche a favore dell'etnia oppressa e perseguitata degli Uiguri.
L'APM inoltre chiede una nuova strategia per la politica con la Cina dell'Unione Europea. L'UE deve finalmente passare a una politica improntata coerentemente verso la difesa dei diritti umani. L'Europa deve chiedere ai leader cinesi, senza compromesso alcuno, il rispetto della libertà di credo e di opinione per tutte le comunità religiose e tutti i gruppi etnici in Cina.
Almeno dieci milioni di Uiguri della Cina nord-occidentale, che chiamano la propria terra Turkestan orientale,soffrono da decenni l'arbitrarietà e la violenza delle autorità statali. Il gruppo etnico di religione islamica viene costantemente definito in toto "terrorista" dalla leadership cinese e le organizzazioni uigure vengono criminalizzate anche all'estero. La tattica cinese ottiene i suoi frutti: da anni 17 Uiguri, trattenuti a Guantanamo ma dichiarati "liberi" dal governo USA, non possono lasciare il carcere perché nessuno stato è disposto ad accoglierli contro il parere della Cina. Se fossero estradati in Cina rischierebbero la pena di morte.
Secondo i dati dell'APM, non vi è altro paese al mondo in cui così tante persone vengono condannate a morte per motivi politici come nel Turkestan orientale: 8.000 persone risultano scomparse in seguito alle proteste nella città di Ily. Nel 2006/2007 i prigionieri obiettori di coscienza uiguri erano 16.000. Chi si batte per i diritti alla propria lingua, cultura e religione viene considerato "terrorista". Dal 23 marzo ad oggi le autorità cinesi hanno arrestato almeno 760 Uiguri. Durante il congresso degli Uiguri in esilio appena tenuto a Berlino, la presidentessa del Congresso mondiale degli Uiguri Rebiya Kadeer, ha nuovamente sottolineato le intenzioni pacifiche delle proteste uigure. "Di fronte alla brutale violenza delle autorità cinesi, la nostra risposta può solo essere di opposizione pacifica", ha ribadito l'attivista per i diritti umani uigura. A causa del suo impegno per i diritti umani Rebiya Kadeer stessa ha trascorso diversi anni nelle carceri cinesi.
Cina: continuano le persecuzioni degli Uiguri musulmani nello Xinjiang
- Dettagli
- Pubblicato Domenica, 03 Marzo 2013 23:20
La Cina ammette l'arresto di 1295 Uiguri
Per la prima volta le autorità cinesi hanno reso note le cifre ufficiali degli arresti di persone appartenenti al gruppo etnico degli Uiguri. Secondo il quotidiano della procura cinese, da gennaio a novembre 2008 sarebbero stati arrestati 1295 Uiguri accusati di aver messo a repentaglio la sicurezza dello stato o, alternativamente, di attività religiose proibite. Secondo le stime dell'Associazione per i Popoli Minacciati (APM), il numero reale di Uiguri arrestati per motivi politici è di almeno quattro volte tanto. Il numero comunque spaventoso degli arresti ufficialmente ammessi dimostra che i Giochi Olimpici di Pechino non hanno comportato nessun miglioramento per i rispetto dei diritti umani degli Uiguri.
Gli arresti arbitrari di esponenti uiguri critici del regime cinese si sono concentrati in particolar modo nel periodo antecedente i Giochi Olimpici con l'intento da parte delle autorità cinesi di impedire qualsiasi protesta pubblica durante la manifestazione sportiva. Dopo gli attacchi ad alcune stazioni di polizia cinesi in agosto 2008 da parte di movimenti uiguri, le autorità cinesi hanno dato il via libera agli arresti di massa. Purtroppo le autorità cinesi dello Xinjiang non fanno alcuna differenza tra proteste pacifiche e proteste violente di alcuni estremisti e condannano cumulativamente tutti gli esponenti uiguri critici come terroristi unicamente in base alla loro appartenenza etnica.
Per 1154 persone dei 1295 arrestati sono state ufficializzate le accuse o sono state internate in campi di lavoro. In agosto 2008 il segretario del partito comunista della provincia dello Xinjiang Wang Lequan aveva chiesto procedimenti ancora più duri contro tutti i critici del regime e contro gli attivisti per i diritti umani uiguri. Gli ultimi arresti risalgono probabilmente al 20 dicembre 2008, quando sono stati arrestati nella capitale provinciale Urumqi gli studenti Mutellip Teyip, 19 anni, e Miradil Yasin, 20 anni, per aver distribuito volantini all'università in cui si esortava la cittadinanza a partecipare a manifestazioni non autorizzate.
La violenta repressione delle autorità cinesi è ufficialmente giustificata con la necessità di impedire la diffusione del terrorismo nello Xinjiang. Di fatto però la dura repressione della libertà di opinione nello Xinjiang ha unicamente l'obiettivo di assicurarsi il controllo su una regione ricca di risorse naturali. La produzione di petrolio nello Xinjiang è infatti passata da sette milioni di tonnellate di petrolio negli anni '90 a 27,4 milioni di tonnellate nel 2008, configurandosi così come secondo produttore di petrolio della Repubblica Popolare Cinese. Inoltre si stima che nello Xinjiang vi siano giacimenti petroliferi pari a circa 20,9 milioni di tonnellate e altri 10,8 bilioni di metri cubi di gas.
Bolzano, Göttingen, 6 gennaio 2009
Ginevra: apertura della 22a sessione del Consiglio per i Diritti Umani dell'ONU
- Dettagli
- Pubblicato Domenica, 03 Marzo 2013 22:51
Associazioni per i diritti umani chiedono maggiore tutela per le minoranze nei conflitti dimenticati - Il Consiglio rischia la sua credibilità
All'apertura della 22a sessione del Consiglio per i Diritti Umani dell'ONU (UNHRC) a Ginevra, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha chiesto maggiore tutela per le minoranze vittime dei conflitti dimenticati. Mentre i mezzi di informazione di tutto il mondo riportano le sofferenze patite dalla popolazione civile siriana, nessuno informa del fatto che da dieci mesi il Sudan nega alle organizzazioni umanitarie l'accesso alla regione del Sud-Kordofan nonostante la risoluzione 2046 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU del 2 maggio 2012 imponga al Sudan di rendere immediatamente possibile l'accesso degli aiuti umanitari alla regione in conflitto del Sud-Kordofan. Alcuni altri paesi in cui la tutela delle minoranze lascia molto a desiderare sono il Pakistan, la Cina e la Birmania.
L'APM critica il Consiglio per i Diritti Umani dell'ONU accusandolo di prendere atto solo parzialmente delle violazioni per i diritti umani in corso. Mentre da un lato - giustamente - vi sono sedute speciali per la situazione in Medio Oriente, il Consiglio non sembra essersi accorto che da aprile 2012 quasi 800.000 persone sono in fuga da una nuova escalation di violenza nella Repubblica Democratica del Congo. Il governo congolese nega a osservatori indipendenti l'accesso al paese ma ciò nonostante l'UNHRC non nomina nemmeno un incaricato speciale che almeno documenti i crimini che stanno scuotendo il paese africano quali saccheggi, incendi di villaggi, stupri e assassini. L'esempio della Repubblica Democratica del Congo mostra quanto lontano sia il mondo da una reale ed efficace tutela dei diritti umani se un paese può addirittura rifiutare impunemente anche la sola documentazione dei gravi crimini commessi sul suo territorio.
In occasione dell'apertura della 22a sessione del Consiglio per i Diritti Umani, l'APM ha presentato delle prese di posizione scritte circa alcune situazioni particolarmente gravi di violazioni dei diritti umani come la situazione di impunità in Sri Lanka e in Pakistan. A quattro anni dalla fine della guerra civile in Sri Lanka i crimini commessi contro la popolazione civile continuano a essere impuniti. In Pakistan invece le forze di sicurezza continuano impunemente a rapire, torturare e uccidere persone appartenenti al gruppo etnico dei Beluci. Sempre in Pakistan gli Hazara di fede sciita sono tuttora vittime del terrore di estremisti sunniti. In altre prese di posizione l'APM ricorda la situazione in Birmania e in Cina. In Birmania il governo continua a negare alla popolazione Rohingya di fede musulmana il riconoscimento dei propri diritti e la tutela dovuta. In Cina invece le autorità perseguono la politica dell'assimilazione sottraendo ai nomadi tibetani, uiguri e mongoli la loro base vitale e, obbligandoli a diventare sedentari, essi vengono privati dei mezzi di sussistenza tradizionali.
Cina colpi LDP su uiguri evento
- Dettagli
- Pubblicato Sabato, 02 Marzo 2013 00:13
Più di 100 deputati del Partito Liberal Democratico hanno ricevuto lettere di protesta da ambasciatore cinese Cheng Yonghua sullo svolgimento del IV Congresso mondiale degli uiguri a Tokyo in maggio 2012.
LDP Dieta membro Keiji Furuya, capo di un gruppo di parlamentari LDP che sostengono minoranza uighuri in Cina, ha detto ai giornalisti le lettere rappresentate eccessiva interferenza negli affari interni della nazione e 44 dei membri del gruppo presenterà una protesta congiunta con l'ambasciatore.I 44 sono include l'ex primo ministro Shinzo Abe ed ex-ministro della Difesa Shigeru Ishiba, ha detto Furuya.
Nella lettera dell'8 maggio, Cheng criticato il Giappone che ospiterebbe la riunione nei prossimi settimana, notando che rappresentava interferenza negli affari interni della Cina, mentre chiedendo ai legislatori di non contattare uiguri che vivono in esilio, tra cui Rebiya Kadeer, leader del Congresso.
Furuya, membro Camera dei Deputati, ha detto che la lettera era simile a estorsione e non ha toccato sulla soppressione della Cina dei diritti umani nella regione autonoma uigura dello Xinjiang. Il gruppo LDP anche invitare i legislatori del Partito Democratico del Giappone che hanno anche ricevuto la lettera di participare la loro protesta, ha aggiunto.
Lunedi ', Rabiya Kadeer ha visitato il Santuario Yasukuni contenzioso, che onora la nazione i 2,5 milioni di guerra morti così come gli individui ritenuti responsabili dei brutali invasioni e occupazioni del 20 ° secolo,in nome del defunto imperatore Hirohito.
"Prima, abbiamo lottato per i nostri diritti,ci stavamo protestando contro l'oppressione della Cina ", ha detto Rabiya Kadeerai giornalisti ." Ma ora siamo di fronte a una lotta per la nostra esistenza. "
Fonte: Japan Times
Saturday, May 19, 2012, Kyodo, AFP-Jiji
Un ragazzo uiguro di 20 anni viene sparato dal polizzia cinese
- Dettagli
- Pubblicato Domenica, 24 Febbraio 2013 10:53
20 febbraio , a Urumqi capitale dellaTurkestam orientle(regione autonomia uiguri dello Xinjiang), un ragazzo uiguro di 20 anni è arrivato al una mercato dell'abbigliamento dove ha dibatuto al cliente uiguri donne che compreranno le vestite, dovrebbe vestirsi come tradizionale uiguri invece di troppo aperto. Durante dibattito ha ligato altri due persone che vogliono far andare via. Dopo hanno chiamato polizzia, è sparato al sua testa dal posto locale, gli è morto subito.